Un luogo
Un luogo può essere considerato come la complessità delle relazioni e delle possibilità che l’uomo intraprende con esso.
La storia di un luogo è la storia di questo confronto, dei percorsi svolti e di quelli possibili, delle suggestioni e dei pensieri stimolati e suggeriti dallo spazio stesso, l’insieme in divenire delle interazioni dell’uomo con esso.
Un luogo è anche un’occasione di misura dell’uomo, che si relaziona ad esso attraverso il proprio pensiero e la propria percezione di sé nei confronti di ciò che gli sta attorno. Egli comprende così il proprio “essere nello spazio” avvicinandosi alla natura poetica degli elementi con cui si rapporta. L’uomo ha bisogno di misurare e confrontarsi con ciò che gli sta intorno; conoscere, accogliere in sé la propria percezione spaziale, elaborandola; prendere possesso della maturazione e dello sviluppo del proprio pensiero.
Attraverso questo pensiero intelligente e critico, il creare e l’operare sono necessari all’uomo per misurarsi con l’altro da sé. Il risultato di questa relazione è la realizzazione di elementi compiuti, che rispondono ad un bisogno di ricerca profonda. C’è qualcosa alla base del creare che non è legato all’attività pratica e realizzativa, bensì alla comprensione ed elaborazione di una forma compiuta.
La presenza dell’uomo nello spazio si può articolare quindi attraverso due direzioni distinte ma tra loro connesse: da un lato l’interazione diretta dell’uomo con il luogo che lo porta a coglierne la complessità e percepire il suo essere dentro l’ambiente stesso; dall’altro, questo essere dentro l’ambiente, sviluppa la consapevolezza della necessità di un pensiero capace sia di elaborare un ragionamento critico sul proprio agire che creare forme compiute al fine di rapportarsi con lo spazio in un modo più completo e conscio. Entrambe queste due componenti sono indispensabili all’uomo per la coscienza di sé.