Un doppio sguardo questo, che corre nel tempo, attraversando due generazioni.
Antonietta aveva 22 anni nel 1958, quando lavorava alla Colonia.
Federica, sua figlia, è nata nel 1975.
Oggi, il suo sguardo riprende quello della madre, che non è più, e il cui racconto è simile a quello di molti ex “eniani”, che oggi ricordano il Villaggio, nel quale vissero, all’interno di una comunità nuova, in questo esperimento sociale eccitante ed unico, voluto da Mattei, che seppe dare tanta coesione al “popolo dell’Eni”. Moltissimi di loro ricordando quell’esperienza irripetibile, consumata nella fantastica stazione di Borca, un’esperienza ormai lontana, custodita dal passato. Come molti di loro, anche Federica oggi vuol tornare qui, vuole tornare a casa, ci dice, a vedere cosa si muove oggi, nel villaggio, e come, e perchè. In questo luogo lontano, ma non più sepolto, per il quale rinasce una speranza…
C’è una foto, bianco e nero: due ragazze, una sorride luminosa, l’altra con una specie di stanchezza, disincanto: forse lei lo sa già, che la vita sarà dura, che niente è regalato. Una è mia madre, l’altra non so. Dietro, una scritta a penna: Borca, 19 agosto 1958. Trovo anche una cartolina, bianco e nero, Borca 942 metri, della stessa settimana. Mia madre aveva 22 anni, lavorava alle cucine della Colonia, Villaggio Eni. Riconosco la sala da pranzo (refettorio) in un video di quegli anni. Incredibile, quando una foto si apre, e racconta una storia. La mia storia è questa. Oggi mia madre non c’è più, a un certo punto quel sorriso luminoso è diventato quello della ragazza accanto, lontano, stanco, amareggiato. E’ una storia che vuole tornare a casa. Vorrei venire là, dove mia madre, in una sera di agosto di quasi sessant’anni fa, scriveva ad una zia: ‘…Per farti sapere che sto abbastanza bene, e che in questa colonia c’è molto da fare, ma poi quando viene sera e siamo tutte in compagnia tutto passa’. So che ora c’è qualcosa di nuovo: mi piacerebbe poter visitare la colonia, oggi. Cosa è rimasto, cosa è cambiato, che valore ha, quale torna ad avere, oggi quel posto. Anche per me.
Federica