Fuocopaesaggio* è stato il concept dell’edizione 2017 di Dolomiti Contemporanee, che anche quest’anno ha prodotto fiamma e scintilla tutt’attorno: sciaùz.
Progettoborca, primo cantiere del fuoco, ha ospitato, tra aprile e settembre, centinaia tra artisti, architetti, progettatori d’innovazione culturale, accendendo la colonia, divampandola.
L’Open-studio lungo del 20, 21 e 22 ottobre [tuttiicoloridelfuoco 480/1400°C] sarà una grande festa, nel corso della quale presenteremo una parte ingente del lavoro fatto durante l’estate, molta produzione artistica e culturale, idee e oggetti e progetti e processi in atto: le idee sono oggetti concreti qui, prodotti dallo spirito: costruzioni di pietra lambite dalla fiamma (n’altra griglia).
Parteciperanno all’Open-studio molti degli artisti che dal 2014 ad oggi son venuti ad accendere Borca, eccoli qui.
E qui e qui alcune delle opere realizzate e dei processi attivati e nutriti ogni giorno, nella continuità di un tempo presente, agente, reattivo, aggressivo.
Il programma della due giorni sarà disponibile qui a breve.
*Fuocopaesaggio significa questo: dare innesco ai siti eccezionali, che sono risorse preziose per gli uomini della terra, e che non devono languire, come ceneri tepide smorenti nella notte, ma invece brillare a fuoco vivo nel giorno. Fuocopaesaggio è dare innesco ai potenziali inesausti e sopiti: Gellner vive, lassotto, talvolta guarda su, e si chiede: si sveglieranno mai quelli là in bambola alla superficie? faran qualcosa? lo facciamo. lo facciamo. Fuocopaesaggio significa dunque condurre un focus operativo, attraverso pratiche e processualità di rigenerazione, sullo stato e sul destino di frammenti eccezionali ed emblematici del Paesaggio.
Il Paesaggio delle Dolomiti, spesso ridicolizzato dalla proliferazione acritica di immagini stereotipe, i clichè della montagna, che van spezzati, e sostituiti con la ricerca dell’identità e del senso, ricerca che possono l’arte e la cultura, e non i proverbi stantii sulla bocca dei roditori del passato.
Fuocoapaesaggio è aggredire responsabilmente le inerzie (soprattutto mentali) che attanagliano siti preziosi, tenendoli imprigionati in un grigio remoto.
Dato poi che, per scelta e determinazione, siamo esseri critici, Fuocoapaesaggio è anche dar fuoco alla cattiva (letteratura), agli inutili libracci sulla montagna da diporto, che si trovano negli autogrill all’autostrada, e che annullano i valori di scavo e profondità, presentando le cose, crode o cieli che siano, come immagini liofilizzate, preparati sintetici, semplificazioni banalizzanti. Chi non cerca giace immoto e scempia la ricchezza d’ognuno: quello è nostro nemico.