Ad agosto 2016, Mattia Pajè è tornato a Borca, a lavorare ad alcuni progetti.
Ricordiamo che, nel 2015, Pajè aveva già avviato a Borca il progetto A.N.T.
In queste notti d’agosto piovve, lampeggiò, tuonò.
Qui alcune immagini e considerazioni, scaturite dall’artista, mescolatesi in coalescenza (estasi elettrochimica, analisi del fenomeno).
La formazione dei cumulonembi avviene a seguito di instabilità atmosferica, esattamente come il formarsi involontario dell’emozione paurosa avviene a seguito di una suggestione incommensurabile che irrompe nello stato psico-fisico umano.
Analizzando l’anatomia dei temporali sembra di imbattersi in semplici simbologie dei nostri moti interni quando siamo scossi da eventi che reputiamo pericolosi.
Il temporale è scintilla per la creazione di un cumulonembo chimico nel corpo umano, avvinghia l’interno e aumenta vertiginosamente lo stato di allerta.
La spregiudicatezza umana di voler necessariamente capire e controllare tutto cade d’innanzi a fenomeni turbolenti, ma la forza che ci spinge a tenerci al riparo è quasi più debole della forza che ci induce a guardare da vicino.
L’aria calda scala i pendii delle montagne e raffreddandosi genera nubi.
Borca accoglie sovente con un temporale, la sensazione di instabilità che si genera è inspiegabile. Ci si trasforma in storm chaser sedentari, si cerca di codificare in diagrammi i movimenti di aria e correnti convettive che turbano la quiete tuonando.
La montagna vibra, ma la mano è ferma.
Sta notte si dorme in Colonia, e anche domani, aspettando il temporale. Mattia Pajè
Mattia Pajè, Sedentary storm chasing (1, 2, 3, 4)
stampa digitale su PVC, dimensioni variabili. Work in prog.