Marta Allegri, Stasé atènte… al ciàn!, 2016, decorazione a fuoco, coperta colonia ENI, cm. 175×150, Borca di Cadore (BL).
Il progetto coperta è uno dei numerosi progetti di rebranding affidati all’arte contemporanea, e sviluppati da Dolomiti Contemporane in Progettoborca, con gli artisti in Residenza al Villaggio di Corte.
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C’è una stanza nell’ex colonia dell’Eni di Borca, dove si trovano pile di coperte ripiegate appoggiate una sull’altra, partono dal pavimento e vanno verso il soffitto, accanto a queste altre pile, di lenzuola, federe, asciugamani, ogni cosa ha un suo posto, tutto in ordine.
L’abbandono era stato previsto.
Oggetti di uso comune riempiono le stanze di un lungo corridoio al piano terra. Un magazzino che contiene memorie di vita quotidiana.
Noi, nuovi abitanti della colonia, come archeologi in uno scavo, cerchiamo osserviamo.
Calore.
Una coperta di lana, il filato è di colore caldo, bruciato chiaro e scuro, un cane che sputa fuoco sta al centro in uno spazio vuoto, solo una greca geometrica in alto ed in basso segna un confine.
Questa immagine mi ricorda i mosaici calpestati a Pompei.
Pioggia di materiale incandescente copre e nasconde un’intera città.
Coprire, scaldare, ritrovare.
Piccole tessere scure ridefiniscono il recinto, nella similitudine con Cave Canem, tradotto in lingua ladina di Borca «Stasé atènte… al ciàn!»*.
* Traduzione di Lucia e Fabio, abitanti di Borca di Cadore.
Foto: Brando Prizzon