TROMAMOTEL
Openstudio di Progettoborca
28/30 ottobre 2022
Colonia e Villaggio di Corte di Cadore
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Intro tematica
Cos’è La Tossicità, chiurlo?
Quel paesaggio, dell’anima: quel luogo quell’aura, in cui l’eroe accetta indignato d’esibire la deformità elargitagli (TRauMA) per farne finalmente una tecnica apotropaica della sconfessione, e ricondurre la forma impura imposta così (difficilmente, subitamente) riorganizzata del corpo straziato nel bidone (al mercato) nella sua sfera critica reattiva che sta per un deciso rifiuto ed un voler esser giusto etcetera.
Cos’è l’Openstudio?
L’abbiamo detto anche così: E’ questo movimento del substrato che porta davvero a parlar di un sito attivo, che dura due giorni e due notti, che muove i visceri della Colonia discoscesa, e i vacuoli vengono riempiti ad opera dei catalizzatori e degli altri enzimi culturali che liberiamo qui; che sono gli abitatori di questo benedetto intestino dal 2014, che portano la loro energia riattivatrice, per alterare finalmente lo squallido equilibrio d’inerzia chimica di questo grande organismo narcolettico: che viene scosso.
E ancora. Cos’è l’Openstudio? Due giorni e due notti (il 28 è più che altro installazione e warm-up; le cose accadono sabato 29 e domenica 30, come da programma, lo trovi quissotto). Gli artisti sono qui, hanno lavorato per tutto l’anno, attraverso l’imprescindibile Istituto della Residenza, e in queste ultime settimane hanno acuminato i pali, nel cantiere di Progettoborca, ed ora tornano e son qua, le opere sono installate negli Spazi o negli Studi, alcuni dei quali, di recente allestimento, vengono presentati per la prima volta (Marta Allegri e la sua nuova squadra bolognase alle ex Religiose, con la stuba riattivata da Gianni, i nuovi lavori Singer con Anna Poletti, le ricerche di Elisa, Chiara e Sara; lissotto, nella Cappella delle Religiose, Silvia Listorti, con un nuovo lavoro con le argille del Boite; Stefano Comensoli_Nicolò Colciago che tornano ai dormitori, a riprendere un pò l’Apparato ultimo loro qua; Stefano Caimi alla Capanna Bassa, tra Rosetta, sferoblasti & altri studi vajani; Ilaria Fasoli al Labirinto; Nanni De Biasi e Stefano Collarin ai mazazzeni vicino a Tallo). Video d’arte e documentativi vengono proiettati al cinema, dove ci sono anche i live-set (sabato 29, dalle ore 17:00); Prometheus_ ci sfama la mente; diverse presentazioni di libri e altre ricerche in atto; etcetera.
L’Openstudio è insomma un’occasione unica, forse l’ultima, per vedere la Colonia brulicante di attività, per circolare al suo interno, e incontrare gli artefici del sacrosanto programma di rigenerazione: artisti, architetti, rappresentanti di enti collaborativi, ricercatori, partner.
A partire da venerdì 28 si potrà accedere alla Colonia e agli spazi attivati, nei quali si lavora, e che vengono approntati. Puoi accedere da venerdì, perchè siamo già dentro, ma il programma si sviluppa sabato e domenica. Quindi venerdì trovi il work in prog, e due.
I live-set sono previsti sabato sera (dalle ore 18.00) in Colonia, oltre a quello di Stefano Caimi, la domenica sera, in Capanna Bassa.
Sabato mattina, dalle 11.00, si susseguono le presentazioni di alcune ricerche a caratterre territoriale, Tesi di Laurea, pubblicazioni recenti, in Aula Magna.
Domenica, in Casa Cametti, si svolge, come da tradizione, un pranzo studio-visit (ad invito).
Queste sono solo alcune delle cose in cui incocci: mentre passi da un evento all’altro, spostandoti nella Colonia, intercetterai gli altri artisti all’opera, ognuno a dar forma al proprio spazio.
Nel pomeriggio di domenica, un talk con gli artisti, aperto a tutti, chiuderà la tre giorni.
Poi, chi muove via da Borca verso Sud, se vuole, va a Casso, a vedere Who Killed Bambi?, mostra collettiva di Dolomiti Contemporanee, c’è una visita guidata alle 17.00, puntuali, si chiude entro le 20:00.
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Spazi attivi in Colonia nella tre giorni:
- Aula Magna (si presenta e si parla)
- Cinema (proiezioni e live-set)
- Lab Casabellissima (si parla)
- Laboratorio di Stampa alle ex Lavanderie (si stampa)
- Prometheus Open Food Lab (si mangia. in Colonia, spazi interni ed esterni, vediamo cosa esce dopo la polenta purulenta).
Studi attivi e visitabili & altre macchine accese:
- Loggiato Aula Magna (atelier di pittura piuttosto maluttiano, o i suoi resti)
- ex alloggi Religiose (Marta Allegri, Elisa Cocchi, Chiara Tommarelli, Sara Magni)
- Cappella alle Religiose (Silvia Listorti)
- Casa Cametti (work less climb more)
- Refettorio alla Colonia (Giovanna Repetto)
- Studio Campione (Fabio Talloru)
- Studio di Nanni De Biasi
- Studio Caregheta (Stefano Collarin)
- Studio Misha ex alloggi dirigenti (Caterina Erica Shanta)
- Capanna Bassa (Stefano Caimi)
- Padiglione M, Apparatus (Nicolò Colciago e Stefano Comensoli)
- Labirinto (Ilaria Fasoli)
- Padiglione M, terzo livello (mostra: Alessandro Pagani, Paolo Pretolani)
- Gabbia dell’Orso
- Forno fusione alluminio (programma Lorenzo Lunghi)
- Forno ceramico (a cura di Nicola Facchini)
Programma della tre giorni
*nota logistica: ci si trova sempre presso gli uffici di Dolomiti Contemporanee, ex Villaggio Eni di Corte di Cadore, Via Mattei 5. Da lì, si ha accesso alla Colonia. Qui come arrivare.
*nota climatica: siamo in montagna, a 1.200 msldm, ed è fine ottobre. Per quanto possa splendere il sole di giorno, al mattino, alla sera e in Colonia e al Campeggio: fa freddo. Onde evitare perciò di trasformare un’esperienza corroborante in un’agonia paralizzante, semplicemente: vestirsi adeguatamente e attrezzarsi correttamente. A chi rimane la sera: utile una torcia frontale per le evoluzioni notturne.
Venerdì 28
Giornata di Warm-up.
Dalle ore 11.00: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti, molti dei quali saranno all’opera su processi e lavori, e disponibili al confronto (chissà).
La Chiesa di Nostra Signora del Cadore rimane aperta e visitabile in autonomia tra le ore 10:00 e le ore 18:00.
Sabato 29
Dalle ore 10.30: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi e gli studi degli artisti.
La Chiesa di Nostra Signora del Cadore rimane aperta e visitabile in autonomia tra le ore 10:00 e le ore 18:00.
Ore 11:00 Presentazione ricerche Anatomia e Dinamica di un Territorio, Bauer Milano (a cura di Teresa De Toni con Michela Pandolfi e Salvatore Pastore. Presentano Francesco Marinelli, Fabio Meinardi, Alessandro Sillavi, Erica Bardi) – Aula Magna
Ore 12:00 Presentazione del volume Casa Cametti, realizzato nell’ambito del Premio Nocivelli – Casa Cametti
Ore 14:00 Studio-Visit Studio Campione, Fabio Tallo.
Ore 14.30 Studio visit Crocevia, Silvia Listorti Cappella Religiose + Alloggi religiose
Ore 15:00 Presentazione studio sui Caregheta, a cura di Stefano Collarin e Mauro Bortot – Aula Magna
Ore 15:30 Presentazione Tesi di Laurea La ripresa del dialogo, Edoardo Turozzi IUAV – Aula Magna
Ore 16:00 Presentazione ricerche Anatomia e Dinamica di un Territorio, Bauer Milano (a cura di Teresa De Toni, che presenta Matteo Rivetti, Chiara Beretta, Aurora Saita, Ivana Sfredda, Michela Pedranti, Adele Battaglia, Virginia Iuliano) – Aula Magna
Ore 16:30 Presentazione Prato a rotoli, Roberta Busato
Ore 17:00 Presentazione Inestinto, progetto di Giovanna Repetto al Refettorio
Ore 18:00 Prometheus _CleaningService, aperitivo al Prometheus Open Foof Lab (ad invito). Iniziano le pulizie prometeiche di finestagione, fuochi accesi
Ore 19:00/22:00 Fabio Talloru (Habitans) + Stefano Caimi (Gellner Encoder) + Grazia Delete + Stefano Comensoli e Nicolò Colciago (Space in Mirror Is Closer Than It Appears) + Forse Un Altro: live-set al Cinema.
Ore 21:00 Performance Ricercati, di Andreas Zampella. L’artista, o un suo intimo sodale (Valentina Cima), conduce i visitatori in esplorazione notturna agli ambienti della Colonia, che vengono illuminati attraverso le torce analogiche autocostruite. Gruppi di quattro, parte un gruppo ogni venti minuti.
Domenica 30
Dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle ore 18:00 Prometheus arma una stazione papillare: vieni ad assaggiare. E’ sempre parte del programma di _CleaningService: Melvin è un tipo pulito, tutto qui.
Dalle ore 10.00: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi e gli studi degli artisti.
La Chiesa di Nostra Signora del Cadore rimane aperta e visitabile in autonomia tra le ore 10:00 e le ore 18:00
Ore 11:00 Studio-visit lampo ad alcuni degli spazi, in presenza degli artisti (Spazio di Giovanna Repetto al Refettorio; Studio Campione di Tallo; Spazio di Nanni; Silvia Listorti alla Cappella delle Religiose; Alloggi Religiose; Spazio di Caterina Shanta agli alloggi dirigenti; Apparatus al Pad M di Stefano Comensoni e Nicolò Colciago; Capanna bassa di Stefano Caimi e Labirinto con Ilaria Fasoli). Si parte alle 11:00 in punto dagli uffici
Ore 13:00 Pranzo Studio-visit Casa Cametti (ad invito).
Ore 14:00/16:00 Visita guidata alla Colonia (due ore, a cura di Elena Maierotti), attraverso le architetture di Gellner e i lavori degli artisti. La visita guidata è una buona opportunità introduttiva al mondo di Corte di Cadore e Progettoborca, indicata soprattutto per chi vi giunge per la prima volta e non ha confidenza con gli spazi. Appuntamento alle ore 14:00 in punto presso gli uffici.
Ore 15:00 Talk conclusivo con chi c’è in Aula Magna
Ore 17:00 Capanna Bassa. Stefano Caimi, Performance Entwined (Real-time sound performance, analogue synthesizers & SuperCollider, audio speakers, laptop 25′)
Ore 17:00/22:00 Who Killed Bambi?, mostra collettiva DC a Casso. Per coloro che lasciano Borca verso Sud la domenica pomeriggio (nota ai naviganti: non partite dopo le 15:30 se volete evitare il traffico di rientro), la mostra WKB è aperta a Casso, ed è meglio vederla. Casso è ad un’ora da Borca. Chi vuole veder la mostra, deve arrivare puntuale. Quindi, consigliamo di partire entro e non oltre le 15.30.
TROMAMOTEL – Concetto esteso
C’è Melvin, e questa casa di produzione delle tossicità criticizzate, ovvero compiutamente elaborate, a meno che tu non voglia accontentarti dello stile superficiale, dell’immagine esteriore, della proiezione sbilenca: ecco TROMA (alle volte, quando il diritto storce, arriva un rettificatore inconsulto, che spesso offende i miserabili, luminandone gli angoli ottusi).
Nella Sostanza, sotto alla marsina ma quali filmetti, e questo concetto di B-Movie poi, o magari proprio prima, per dire, se ti degni di pensarci, consustanziale alla ricerca addirittura: delli vivi sulli morti (che stan già dentro).
Che sarebbe poi un niente di diverso dallo stare al mondo: guardandolo dritto. Sai, noi abbiamo studiato, ci siamo iniettati, tra gli altri, Swedenborg, Spinoza e Pascal. Ma von Däniken?
Assimilato, rimescolato alle altre parti, Nuovo Canto di Maldoror? Come sprizzato nelle tepida serenità dei pomeriggi terrestri smaltati Sotto Ai Sistemi Incombenti, nel risguazzo metabolizzato, in un composto però, nient’affatto lirico, nè eclettico.
Tu almeno lo sai trascendere un registro?
Non è un giuoco.
Per cogliervi al fondo una perfin classica compostezza?
Ecco, potremmo parlarti di Melvin e Winckelmann, per esempio. They Live e Terragni. Brazil e Mendelsohn. Per qualcuno è sufficiente. Azione o Reazione? Per il resto è inutile. Che poi, se da sempre, oltre alla letteratura, hai nusato l’ingegni, la chimica la biologia e l’astrofisica e le altre Scienza Dello Spazio, e in più hai l’estro intuitivo per lo scarto messaggero: come non spalmar di scoazza il zielo?
La politica, al limite e di certo oggi, è una cosa di serie B, quella sì, mica qui.
La gestione del Patrimonio, o della Discarica? Un Patrimonio in Discarica?
La discarica è la gestione scarica, non comporta alcuna invenzione, solo corruzioni.
Un ente corrotto, eccolo l’unico ente realmente toxico.
Loro entrano e ti mangiano da sotto: Squirm ’76.
Insomma, Melvin è un tipo pulito, ci puoi scommettere, in fin dei conti è tutto qui.
E tu?
Perchè noi con gli sporcaccioni non ci stiamo.
I Vendicatori: non sono livorosi vendicativi introversi, piuttosto dei tipi sensibili che rivoltano, son quelli che fan fuori i ladri (tolti Darien e Genet), insieme con gli abbietti poropensieri.
Peggio ancora: smociano via l’assenza del pensiero rigenerativo (ovvero rivoluzionario cauterizzatore rifunzionalizzeggiante).
Il Vendicatore Tossico quindi, in realtà, è il Vendicatore dalle Tossicità.
Lo stigmatizzatore igienico della Tossicità.
Lui ci gira il mocio, nelle orbite dei profittatori infausti.
Ecco la luce dagli occhi.
Potresti anche dire che fin qui o da lì Progettoborca è stato un MOTEL, sfaccendati e spudorati, in questi anni, al TROMAVILLAGE; come in altri siti che ospitano le colonie-congreghe immonde degli artisti quelli curricolari, opportunisti, insipidi e scorreggiastici.
Un saggio d’ALTA HOTELLERIA MUTANTE, residenza nel piatto, turismo estetico, passeggiate tra i Monti Indignati che ti risputano giù, tu e le tue sneakers tu, con o senza il tuo anelito fetido alla Muntagna Smuntata e via.
Certo siori, eccolo servito in ritaglio il catering culturale, in carving nevvero? Sportivi autentici, come certi maestri di sci, che si tuffano dentro, nella conca che stenta, bronzatissimi.
Tornando alla Vendicazione Inversa.
L’attitudine alla reazione porta la vendetta?
Ma insomma, lo sai o no chi sono e come vengono i Supereroi?
Fano cose gandi loro, se i piccoli meschini non gli fottono ghette e mantello: eccolo qua, il Vendicatore Olimpico, Trampolino Lindo Stirato Teso, Stadio del Mocho Ghiaccio, una pista lisergica in Tofana.
Tieni vivi più registri, o stai seduto sul seggiolone dell’anagrafe.
Toxic Avenger viene letto dunque come un manifesto della reazione, che marca una differenza essenziale e celata: quella tra il (far) bene o male.
Che polenta mangi, e perchè?
Cosa ne sai dei verdi atomici?
Spesso i due zostantivi si compenetrano, come serpi anodine, le spire dei contorsionismi farisaici.
Se ti lasci confondere dal gioco delle spire dinamiche, non scorgi più né testa né coda.
Un eterno cerchio sconcio e confuso, che spesso è la tana di dietro della bestia ignobile, né selvatica né civilizzata.
Tra l’altro, lo Scrondo qua s’en’uscì negli stessi anni mezzi ’80: maledetti i romani.
E’ la Bestia che vende lo svuoto prima d’aver costruito alcunchè, che quindi: fa senza fare, fa le apparenze, svuota il pieno e lo serve in fondina, le apparenze che però smozzicano il Paesaggio medesimo, e lo risputano disidratato, altro che la pastrugna del Bostrico. Lui almeno, mentre si pacia le necromasse, favorisce i rimboschimenti: e viene la rinnovazione.
Nella cultura questa rinnovazione non è mai spontanea: va portata, posta, costruita, spinta e difesa: a costo d’offesa.
Facciamolo quindi.
O ci andiamo alla Vacanza, voi, alla Montagna? Certochetu.
E la Montagna dove svanisce, mentre la si avvilisce, nel condominio, finsettimana?
Diamine, fatti un filmo anzi tre.
Oh Melvin
Burning Burning Melvin Bright
In The Forest Of The Night
Foresta su palo come cuccagne.
Frash Fruit For Rotting Vegetables (Funlife at the Mountains).
Chi uccide la parte buona che c’è?
Chi trucida la tua innocenza, sversandoti per bene, tu tenero mostro rostro johnmerrickiano melvinniano nostro, concedendoti l’apparenza e lo strumento del raccapriccio, che però come spesso altrove cela la purezza dell’anima contrinfetta, che reagisce alla catena rugginosa dell’hotelleria morale, che è una costrizione di spira metallica che stringe ti bagna d’osceno mentre spezza il tuo collo, comprendi?
Grande Corpo Sociale.
Uomini nè Animali, Anuri.
Eccoci dunque a Tromavillage, al TromaMotel.
La piaga suscitata, slusciata.
La rigenerazione qual pratica di rigenerazione della corruzione applicata per gravitàzione o inflitta.
Un trattato di tossicologia acuta e cronica, la pratica della ricerca nella sperimentazione chimica culturale, la ricostruzione degli apparati e degli s-composti mutogeni e della biodegrazione oncogena delle architetture metaboliche della Montagna Tossica; e così via.
Non esser cinico, mona. Lascia libero il tromantico che smocha e sciaborda kimicotoxico in te.
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Artisti presenti: (i link sono relativi a lavori pregressi, non a quelli _olimpici): Marta Allegri, Ariele Bacchetti, Fabio Balcon, Lorenzo Barbasetti di Prun, Adriano Belfi, Giulia Maria Belli, Robarta Busato, Stefano Caimi, Simone Cametti, Luca Chiesura, Emanuele Caprioli, Elisa Cocchi, Stefano Collarin, Stefano Comensoli_Nicolò Colciago, Nanni De Biasi, Fabiano De Martin Topranin, Teresa De Toni, Davide Dicorato, Jules Dumoulin, Nicola Facchini, Anna Furlan, Greta Gerosa, Riccardo Giacomini, Harold Jodeau, Alice Lagarde, Matilde Lucini, Sara Magni, Anna Marzuttini, Le Merle, Agnese Galiotto, Pauline Herrera Letelier, Silvia Listorti, Lorenzo Lunghi, Marcello Cualbu, Ludovico Orombelli, Alessandro Pagani, Francesca Pieropan, Valeria Pin, Anna Poletti, Paolo Pretolani, Prometheus Open Food Lab, Giovanna Repetto, Alessandro Sambini, Catia Schieveno, Caterina Erica Shanta, Fabio Tallo, Massimo Tevarotto, Chiara Tommarelli, Alexia Trawinski, Marco Trentin, Rob van den Berg, Giuseppe Vigolo, Maria Giovanna Zanella.
Con il Bauer: Teresa De Toni, Francesco Martinelli, Fabio Meinardi, Alessandro Sillavi, Erica Bardi, Matteo Rivetti, Chiara Beretta, Aurora Saita, Ivana Sfredda, Michela Pedranti, Adele Battaglia.
Il Vendicatore Olimpico. Falli bene i giuochi eh? Mi raccomando. Dai che ci fidiamo. Della vostra sensibilità, intelligenza, visione.
Nel 2021, ricordiamolo, l’Openstudio l’evevamo chiamato chiamato _studiOlimpico perchè, lo sapete, ma ripetiamolo: stiamo cercando (da anni, se ancora non lo sai leggi qui) di far prevalere il buon senso, ovvero di mettere l’ex Villaggio Eni e la Colonia al centro di un discorso ragionato e sostenibile legato all’Olimpiade invernale di Milano-Cortina 2026, proprio quella bestia là. Noi vorremmo che l’Olimpiade risultasse un’occasione intelligente e utile, almento in parte, rispetto ai temi della tutela e dello sviluppo del territorio, e a questo lavoriamo. E vorremmo realizzare questo grande Centro Servizi e Ricerca della Montagna nella Colonia (ma non solo lì): questo è l’obiettivo finale, quello che renderebbe ancor più sensato un investimento pubblico (di responsabilità ancor prima che di danaro) a favore di Corte di Cadore, prima che sto sito glorioso e longevo finalmente stracco si arrenda e vada giù: non possiamo pretendere che aspetti in eterno quelli che van lenti e distratti: gli svagati.
In questa nostra prospettiva, le opere realizzate a Corte per ospitare un pezzo della logistica olimpica, sarebbero infatti già una parte di quel che occorre per fare il Centro Servizi e Ricerca. In questo modo, useremmo effettivamente l’Olimpiade come un’occasione di start-up, invece di farle sfruttare il territorio (se costruisci un villaggio nuovo a Fiames e all’indomani dei giuochi lo smonti, avrai una certa difficoltà a dirti sostenibile, che a quel punto il prato rimane là bello urbanizzato. L’abbiamo scritto qui, la prima volta, nel 2016, prima ancora che i Giochi fossero assegnati). Da allora: quanta sordità, quanti incertezza, di coraggio e visione manco l’ìombra, e avanti….
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Partner e collaborazioni: Comune di Borca di Cadore, Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore, Università degli Studi di Padova, Dip. TESAF; Scuola di Fotografia Bauer Milano, AFOL Metropolitana), Minoter, Grappa Nonino, DB Group, Lattebusche, Acqua Dolomia, Becher – lo Speck del Cadore, Procaffè, Panifico Marcon, Paper & People, Tabacco Editore, Idrotermolux, Hotel Boite/Corte delle Dolomiti, Birra Dolomiti, Vini Biasiotto, Hotel Antelao.
Le grafiche sono di Teresa De Toni