Giovanna Bonenti e Fabio De Meo, Endoscopia del Paesaggio, Spirito raddensa le tracce. Corte di Cadore, Padiglione Servizi dell’ex Colonia, ottobre 2021.
Questa esperienza di Giovanna Bonenti e Fabio De Meo in Progettoborca si è svolta tra i mesi di settembre e ottobre 2021.
Ciò che i due artisti hanno prodotto in questo periodo negli spazi della Colonia di Corte è in sostanza l’equivalente di un primo sguardo (in realtà il secondo: il primo era venuto poco prima, qui) sulla densità del luogo in questione e del paesaggio che lo abbraccia, in una continua compenetrazione tra natura e architettura.
In questo senso il lavoro si è occupato in particolare di riscoprire ed evidenziare il dialogo siluppatosi nel corso degli ultimi cinquant’anni fra il paesaggio di Borca e Corte di Cadore e gli impianti architettonici e urbanistici e paesistici di Edoardo Gellner.
Come l’architetto più volte ha affermato il paesaggio va inteso globalmente come spazio del nostro divenire, luogo in cui confluiscono fisicamente fatti legati all’opera dell’uomo ed elementi a questa preesistenti.
Il lavoro di De Meo e Bonenti cerca di riscoprire questo legame attraverso un’indagine pittorica svolta quasi esclusivamente sul luogo, dal vero, utilizzando materiali e supporti trovati in loco, come vecchie tavole e pannelli di legno, fogli colorati in pvc presi in lavanderia/stamperia, pezzi di vetro, cornici ritrovate, e così via, per sviluppare poi, successivamente, un racconto pittorico minimo e diretto, che sempre cerca di farsi tramite di un pensiero insito nella relazione fra le cose presenti, dimenticate, ritrovate nell’ex Colonia.
Il tentativo di questo lavoro consiste nel penetrare nel luogo non come semplice osservatore, e trasformandosi invece in sensibili strumenti rilevatori in grado di rivelare e percepire queste molteplici relazioni e le infinite trasformazioni che il tempo ha nascosto nelle cose, densità del tempo e della storia e degli oggetti e sensi rimasti riandanti, l’occhio guida lo Spirito a sovrapporvisi, l’indagine endoscopica dello Spazio percepito.
Le opere sono state presentate all’interno dell’Openstudio Olimpico di Progettoborca, 29/31 ottobre 2021.
Questo spazio non era mai stato presentato agli ospiti della Colonia (che non chiamiamo il pubblico, dato che qui si entra singolarmente e non in branco). Si tratta di un’ala della zona servizi, sopra alla lavanderia, nella quale, alcuni anni fa, si erano imbastite alcune strutture in cartongesso, per tentare alcune soluzioni di ridistribuzione degli spazi. Il test non fu ultimato, i cartongessi rimasero a metà, l’ala fu chiusa e chiusa l’ala rimase per molti anni e poi. Ora riaperta, la si disvela. Questo ambito incompiuto, o dell’abbandono, o del ritrovamento esplorativo, è diventato l’habitat, il paesaggio installato, un giardino interno che si snoda pei vialetti di pannelli e montanti, la serra pittorica in cantiere composto, primo archivio fisico e temporaneo dell’immagini prodotte, di Giovanna e Fabio, con loro Penelope.
Foto: Paolo Dal Pont (still da video) e Giovanna Bonenti.