bi·o·sfè·ra
[eat the concrete]
Un azzardo sostenibile di Sara Piombo e Fabio Balcon
Per Biosfera si intende una struttura progettata per contenere un ecosistema completo e autosufficiente, nel quale sussistono le condizioni indispensabili allo sviluppo di forme di vita vegetali (e animali), preservandole da condizioni esterne ostili.
bi·o·sfè·ra è un progetto sostenibile che si prefigge di coadiuvare in maniera sinergica l’opera di DE-ANTROPIZZAZIONE, che i vegetali autoctoni stanno già realizzando nei confronti della struttura denominata Ex Colonia Eni di Corte di Cadore, isolando una sezione dell’ededificio e inseminandola con specie vegetali esotiche specializzate nella disgregazione di strutture in pietra o cemento (Ficus Benghalensis, Phyllostachys edulis, Smilax aspera etc..). L’habitat sarà completamente autonomo e autosufficiente grazie ad un sistema di riciclo dell’acqua piovana e a un sistema di umidificazione/riscaldamento gestito da una mini centrale fotovoltaica.
Ad obiettivo raggiunto (la disgregazione e il collasso della struttura stessa) e conseguente distruzione dell’habitat impedirà alle specie esotiche in esso contenute di contaminare flora e fauna residenti.
Fabio Balcon, ottobre 2019
—
Il progetto viene presentato in anteprima lattea durante l’Openstudio di finstagione di Progettoborca, per cercare di porre argine agl’ignobili ultragetti teratologici stendahliani (nè Boullée nè Gellner), e con la franca speranza del termine d’ogni cosa male intesa o sciacallata.