Ex Villaggio Eni di Corte di Cadore: la ripresa del dialogo

Oggi l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore dispone di strutture inutilizzate o parzialmente utilizzate, come l’ex Colonia. Dal 2014 Dolomiti Contemporanee, si occupa di questi spazi con un cantiere di rigenerazione territoriale cercando di riaccenderne l’interesse. In questo ultimo periodo con la candidatura alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, si è riaccesa la possibilità che il Villaggio può offrire in termini di risorsa territoriale, intendendo l’Olimpiade non solo come evento sportivo ma come opportunità. Lo scopo del progetto è di riconciliare i paesani di Borca con il Villaggio, sia socialmente che in termini urbanistici. Si tratta di un intervento di riqualifica che deve essere fatto seguendo la tecnica dei piccoli passi. In primis la ricucitura può avvenire attraverso la costruzione di una struttura pubblica, dalla dimensione economica e facilmente gestibile, con funzione di “accoglienza” agli spazi del Villaggio. L’attiva fruizione da parte dei più giovani dei soleggiati campi sportivi, realizzati da Gellner a valle della Colonia, permettere d’immaginare la ricostruzione di un dialogo tra le parti. L’intervento che si colloca al loro fianco, servendoli, si pone in linea con la tradizione insediativa del Villaggio nel rispetto della pendenza del terreno, della scelta di un sedime libero dalla presenza di vegetazione e nell’orientamento del fabbricato seguendo una precisa rosa dei venti che prevede scarti angolari di 15 gradi rispetto il nord magnetico. Il tema delle funzioni viaggia di pari passo al tema dell’accessibilità. Una nuova passeggiata giunge ai piedi dell’edificio che non presenta un atrio principale di accesso, ma accoglie le diverse attività che possono essere svolte al suo interno, o esterno, in modo autonomo. Al livello di calpestio dei campi sportivi troviamo gli spazi seminterrati con funzione di spogliatoi e servizi per gli stessi, palestra fitness, e uno spazio polifunzionale da 120 mq suddivisibile. Questo piano si rivela attraverso una grande vetrata che si sviluppa lungo tutto l’affaccio a sud e inquadra le montagne, offrendo a chi andrà ad usufruire delle attività previste, uno sguardo sul paesaggio dolomitico che spazia dal monte Pelmo alla Croda de Cuz. Questa lunga vetrata garantisce un’ottima illuminazione naturale e nei mesi invernali, grazie allo sfruttamento della radiazione solare, permette un buon recupero energetico.

Accessibili dal percorso pedonale coperto, i collegamenti verticali (scale e ascensore esterno) conducono al piano superiore, dove troviamo un ampio spazio panoramico a prato alla medesima quota dell’ultima gradinata dei campi sportivi. Una semplice struttura in acciaio a tre piani accoglie al piano inferiore un piccolo ristoro e lungo il perimetro esterno e per tutta l’altezza (16m), una palestra d’arrampicata con pannelli modulati sui profili stilizzati del monte Antelao. ll proseguo del percorso di risalita, che si innerva all’interno della struttura, intercetta due piani liberi, aperti, da 65 mq cadauno capaci di adattarsi a future esigenze. L’ultimo piano accoglie un belvedere a sbalzo in asse con la passerella di collegamento con il Piazzale delle Adunate della Colonia. La copertura è caratterizzata da una superficie di 270 mq di pannelli fotovoltaici monocristallini, capaci di coprire un fabbisogno di energia che abbinato al sistema di sonde geotermiche rendono l’edificio energeticamente autonomo. Di pari passo con la realizzazione del nuovo intervento è necessario che anche la Colonia, ad esso collegata, sia oggetto di un percorso di recupero e rifunzionalizzazione. Relativamente a questo intento e a seguito di un’operazione di documentazione, analisi strutturale, valutazione delle condizioni in cui versa il complesso, studio del contesto e dell’accessibilità del sito, si è resa necessaria l’elaborazione di un progetto “pilota” in riferimento al dormitorio M. La prima pietra verso la ricostruzione del dialogo tra la Colonia e il Territorio.

 

Università I.U.A.V. di Venezia
Tesi di Laurea Magistrale in Architettura e Culture del Progetto
a.a. 2019/2020
Borca di Cadore, ex Villaggio Eni: la ripresa del dialogo
STUDENTE
Edoardo Turozzi
RELATORE
Alberto Ferlenga
CORRELATORE
Gianluca D’Incà Levis
IN COLLABORAZIONE CON
Maurizio Milan
Massimiliano Scarpa
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