Stalattiti e stalagmiti al Villaggio Eni
Da qualche anno porto avanti una serie fotografica nella quale le protagoniste degli scatti sono le stalattiti e le stalagmiti che si creano nell’ambiente urbano. Non è facile incontrarle: si trovano generalmente in luoghi marginali, abbandonati, poco manutenuti e si formano in lunghi anni solo in particolari condizioni ambientali.
Mi piace ritrarle per la loro rarità, ma soprattutto perché sono elementi che trasformano in maniera inesorabile lo spazio urbano in tempi lentissimi che hanno poco a che fare con quelli umani.
Mi sono imbattuto in queste conformazioni anche a Borca, concentrate all’interno degli edifici più a nord della Colonia del Villaggio Eni. Le stalagmiti e stalattiti di Borca hanno però qualcosa di diverso da quelle che avevo fotografato in precedenza. Non si tratta di condensazioni o di mineralizzazioni dell’inquinamento, della sporcizia, delle attività umane in un contesto urbano. Sono piuttosto tentativi di un’intrusione. Quelle stalattiti sono dita rocciose, tentacoli dolomitici che cercano di riappropriarsi di uno spazio, in un’invasione lenta e silenziosa che vuole eludere il nostro sguardo.
Farsi roccia, tornare montagna. Stalattiti e stalagmiti al Villaggio Eni
2015, serie fotografica digitale