Trembling Time: visuali lunghe, andare fisico e visivo
Il progetto è un’indagine visiva e percettiva che si concentra sugli spazi dell’andare.
E andando, tempo-spazi-luce-sguardi cambiano continuamente, nella frenesia della progressione, nel fremere per scoprire.
L’approccio è processuale, parte da un’immagine al microscopio della natura per captarne le relazioni strutturali intrinseche, che ci appartengono, essendo tutti natura.
L’immagine di partenza è una lacrima cristallizzata (Imaginarium of tears, M.Mikkers), scelta perché lo scorrere, il movimento degli eventi viene fissato in un diagramma.
Le relazioni vengono riprocessate (non riprodotte) per costruire un padiglione espositivo che può mutare continuamente, grazie a modularità e variazione aggregativa, intelligenze tipiche della natura, che continua a mutare nel tempo, nel modo più vantaggioso (Goethe, La Metamorfosi delle piante).
Nel dedalo della Colonia, l’indagine scompone i lunghi dell’andare, in sezioni-numeri- proporzioni-luci-visuali-variazioni alla ricerca di relazioni, alla ricerca della natura generativa.
L’obiettivo ultimo è cercare di esprimere la variazione continua (fremere-trembling) degli spazi e dello sguardo, l’andare visivo che si differenzia e si allontana dall’andare fisico.
L’immagine di partenza nega, frammenta, destabilizza il concetto di fluido (cristallizza il movimento) come l’indagine scompone i budelli della Colonia alla ricerca di relazioni generative.
Il padiglione nasce dalle leggi della natura, lo studio della colonia cerca di ricostruire le leggi applicate da Gellner.
Processi inversi, invertiti, per verificarne la validità.
Il cerchio si chiude, l’indagine avanza.
Cinzia Gallina, ottobre 2018