16 maggio 2015 – Open-studio alla Colonia
Oltre 400 le persone passate, sabato 16 maggio, tra mane e notte, a Borca, nel primo open-studio della stagione, curato da Dolomiti Contemporanee in Progettoborca.
E tutto fuorchè una kermesse di massa, niente sagre su Gellner, naturalmente, e la qualità, che i numeri sono relativi, mentre la qualità, nelle cose e nelle persone (e quindi nel cosiddetto pubblico pure), è assoluta.
E niente pioggia, finestra di luce e sole fin’oltre il crepuscolo: l’abbiamo presa tutta.
Nuovi spazi, all’interno della Colonia smisurata, sono stati approntati, e presentati al pubblico.
Fatto di tanti artisti, curatori, architetti; di ospiti venuti da lontano; degli amici e del gruppo di DC, che ha gestito l’evento complesso ed i flussi entropici; di molti giovani e non giovani di Borca e della valle, venuti a rivedere questo pezzo della loro terra e storia, ora aperto; degli amministratori di questa terra, che lavorano insieme a noi; e dei climbers di Partyblock in parata, che hanno arrampicato, e tracciato i blocchi.
Gli Spazi interni, ed esterni, erano pieni di cose, le opere, e le performances soprattutto, che sono lo strumento migliore per accenderli, questi Spazi, che aspettavano solo d’essere ripresi e vissuti, e che respiravano ora, nel passaggio continuo dai cementi ai verdi, ogni porta spalancata, i due organismi a compenetrarsi in ritmo.
La performance di Madame Murmure, a far risuonare drammaticamente il taglio del suo albero; quella di Marta Allegri, che ha tritato mattoni e preparato un brodo, per cambiare l’odore dell’alloggio recuperato e della Colonia, insieme ad Adolf Loos (parole nel vuoto). Quella di Sandro Cecchin e Francesco Fantozzi, che hanno suonato, elettrici e acustici, in set e peripatetici, attraversando le sale, i corridoi e le rampe, il bosco e le capanne; i boulderisti che provavan le scarpette sui muri dei padiglioni.
La grande terrazza dell’Aula Magna ha accolto la gente, dopo il primo lungo tour traverso la Colonia, nutrito di queste e della altre cose pre tre ore tre.
Poi a sera la visita alla Chiesa di Nostra Signora del Cadore, salendo in cammino nel bosco dall’Hotel Overlook-Boite.
E poi ancora nelle Ville, dov’è la Residenza artistica di Progettoborca, e dove i pini e gli abeti penetrano nelle case dai terrazzi, e lì finalmente è venuta la pioggia, e il Pelmo si è turbato.
In arrivo le foto di tutto, ed i video, e i passaggi sul TGRegione Veneto, e poi al nazionale.
Mentre a Casso, aperta ancora la mostra dei progetti finalisti di TWOCALLS.
E si va.
(17/05/15)