Bostricity è la produzione successiva a Mondo Invisibile, parte del progetto Non Permanent iniziato in Obsolete Studio nel 2018.
Si tratta di un’ insieme di opere che traggono ispirazione dal bostrico tipografo, coleottero lignicolo che crea canali estetici (come impianti urbanistici) e camere nuziali divorando sotto alla corteccia gli alberi schiantati, in questo caso durante Tempesta Vaia.
Bostricity è una lente virtuale sulla micro-city del bostrico nascosta, immaginata durante una crescita esponenziale di volumi vuoti così numerosi da esser pronti ad invadere, decorando di funzione parassita nuovi tronchi verdi per sopravvivere all’aumento demografico.
Bostricity è l’etnografia di un insediamento che ancora deve arrivare ma che presto si diffonderà nei boschi colpiti dalla tempesta in un sistema di corrosione manuale opposta alla chimica.
Bostricity è fitta, sottile, è invisibile, in continuo spostamento, è un ingrandimento su schema (non-schema) Minoico di uno dei mondi invisibili osservati all’interno della colonia ed attorno ad essa.
Durante la residenza abbiamo rielaborato lo stile urbano scavato dagli insetti tipografi, e in collaborazione con Marcello Cualbu abbiamo realizzato due tele in seta ed una serie limitata di 30 fanzine stampate con il ciclostile Gestetner, utilizzando delle matrici originali trovate nel villaggio impresse con una tecnica re-innovativa che ci ha permesso di elaborare disegni digitali e delegare il lavoro manuale al braccio meccanico di una macchina a controllo numerico.
Parallelamente abbiamo sviluppato dei pattern-design su due tele di cotone e lino, riprendendo disegni di scorci interni della colonia.
Matteo Valerio e Sofia Bonato, agosto 2019