Dopo le esplorazioni degli scorsi mesi, con le quali Dolomiti Contemporanee ha condotto decine di artisti in avanscoperta al Villaggio, è stato avviato martedì 5 agosto il primo step di Ed ultimo venne il bosco, progetto artistico condotto attraverso una Residenza artistica finalizzata alla produzione di una serie di opere d’arte a Borca, opere che avranno per oggetto lo stesso Villaggio, il territorio e l’ambiente dolomitico, le crode di Antelao e Pelmo, che sarebbe ora, diciamo, di guardar con gli occhi del nuovo (un pochino stancucci dell’apatia contemplativa di chi va quieto sotto alla montagna: there’s a struggle, in the jungle, now).
Il progetto di Residenza prevede l’arrivo di alcuni gruppi di artisti, provenienti da diversi paesi europei, che si fermeranno alcuni giorni, o settimane, a Borca.
Gli artisti saranno ospitati nelle villette originali di Edoardo Gellner e nel Campeggio a tende fisse, grazie al sostegno di Minoter.
I primi ad arrivare sono stati Gino Blanc, Chiara Bergamo, Luka Sirok, che hanno attaccato il sito dal lato della pittura, e lavorano ora nella prima capanna-atelier della Colonia, a ciò predisposta. Con loro a Borca anche Begona Zubero Apodaca, fotografa spagnola giunta grazie ad una partnership tra Dolomiti Contemporanee e la Real Academia de Espana en Roma. In arrivo anche Jeremy Laffon, artista francese la cui presenza è il risultato di un’altra partnership importante, questa volta con l’Institut Francais e con la Fondazione Nuovi Mecenati (network di Piano). Nei prossimo giorni, arriverà in Residenza anche il fotografo Stefano Cerio, mentre proseguono le visite di altri artisti interessati a scoprire questo grande sito che diventa un cantiere.
Il cantiere è aperto, il Villaggio diventa uno spazio sperimentale, d’arte e ricerca e pensiero, uno spazio vivo, le cui attività documenteremo in questo website.
Nella foto: Protocombo in residenza nel Camping del Villaggio Eni