“About a cup” ovvero circa una tazza, scaturisce dalla volontà di dare nuova vita agli oggetti “mnemonici”, custoditi nell’ex Villaggio Eni a Borca Di Cadore, gestito da “Dolomiti Contemporanee”. Durante il breve soggiorno a Borca di Cadore, percorrendo un sentiero nel bosco, l’incontro imprevisto con un fiume è stato lo spunto del lavoro in questione. In una insenatura, infatti, era evidente una fanghiglia dolomitica che, al tatto, sembrava perfetta per essere cotta secondo le tradizioni della ceramica (della quale la mia regione, la Campania, è florida). L’idea, quindi, è stata quella di immergere la tazza nella suddetta fanghiglia con la volontà di donare all’oggetto un’ ulteriore “pelle”, (nella tipica cottura dell’argilla, le fasi sono due: una prima che la trasforma in biscotto e una seconda che ne prevede la smaltatura). L’operazione messa in atto, prevede una terza fase di cottura: dopo la seconda fase, quella della smaltatura, creo un terzo strato attraverso l’ ingobbio con l’argilla dolomitica. Ma quest’azione, anziché favorire un avanzamento qualitativo dell’oggetto, ne causa un ritorno al “biscotto” (stadio più neutro e primitivo). Questo “passo in avanti” per “tornare indietro”, permette alla memoria già esistente nell’oggetto di rinnovarsi. Così, una tazza, diventa spunto di riflessione sul valore del “contenitore ideale”, il quale, da oggetto finito, ritorna ad uno stadio inferiore (senza però perdere la forma), acquistando nuovamente il valore di “non finito”; condizione ideale per una proficua ricerca. “About a cup” rende omaggio al progetto Dolomiti Contemporanee che, in affiatata ricerca, vuole dare un contenuto attuale (rispettandone la storia e il luogo – e quindi la forma) ad uno straordinario “Contenitore di memoria” salvato dall’abbandono.
Andreas Zampella, About a cup,
tazza originale realizzata da Richard Ginori per l’ex Villaggio Eni, argilla dolomitica.