Scrive Edoardo Gellner*:
“… Il programma generale del villaggio prevede la realizzazione di alcuni alberghi destinati ad accogliere per il periodo di vacanza annuale gli scapoli e i coniugi senza figli, dipendenti delle società del gruppo Eni.
In conformità a tale programma è stato convertito in albergo il fabbricato DM, originariamente progettato come “dormitorio-mensa” del personale di servizio addetto al villaggio …
Il fabbricato è formato da due corpi girati fra loro con un angolo di 15 gradi; un vano scala fa da cerniera di unione e disimpegna entrambi i corpi, i piani dei quali risultano sfalsati in altezza di mezzo piano fra loro.
Per le camere da letto dell’albergo sono riservati i due piani superiori del corpo a) e i tre piani superiori del corpo b). È da osservare che tutti i piani delle camere sono con disposizione a corpo semplice, cioè le camere si affacciano tutte sul fronte sud-est, mentre a nord-ovest sono ubicati il corridoio, l’office con servizi e il vano scala …”
“… L’albergo Corte è stato successivamente trasformato in residence dall’ufficio progetti della Snam, modificando in parte l’originale suddivisione degli spazi e l’arredamento. Il sistema costruttivo adottato per questo edificio è pressoché identico a quello seguito per alcuni padiglioni della colonia: cemento-acciaio-legno.
Il particolare gioco cromatico, con pannelli rossi e marrone accanto al grigio del cementi e della pietra e al colore biondo del larice lasciato naturale, trova la sua giustificazione in riferimento al particolare ambiente in cui l’edificio è situato: un fitto bosco di pini che, alla facciata sud, arriva addirittura a ridosso della costruzione …”
*Testo tratto da: E. Gellner, Percepire il paesaggio. Living Landscape, 2004, Milano.
Redazione scheda e foto di: Nicola Noro.
A questo link è disponibile una scheda generale sulle principali architetture del Villaggio di Corte di Cadore.