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E torna l’Openstudio di finstagione (quale stagione?) di Progettoborca.
L’anno scorso non abbiamo potuto farlo: quindi questo sarà supercarico.
Cos’è l’Openstudio? E’ questo movimento del substrato che porta davvero a parlar di sito attivo, che dura tre giorni e tre notti, che muove i visceri della Colonia discoscesa, e i vacuoli vengon riempiti ad opera dei catalizzatori artistici e degli altri enzimi culturali, che sono gli abitatori di questo benedetto intestino dal 2014, che portano la loro energia (ri)attivatrice, per alterare finalmente lo squallido equilibrio d’inerzia chimica di questo grande organismo narcolettico: che scotiamo.
E ancora. Cos’è l’Openstudio? Tre giorni e tre notti, a muovere i visceri della gigantesca Colonia di Corte.
Gli artisti (e sono cinquanta), che hanno lavorato per tutto l’anno nel cantiere di rigenerazione di Progettoborca, tornano e son di nuovo presenti, ognuno porta avanti il proprio lavoro di ricerca, le opere sono installate negli spazi o negli studi, alcuni dei quali, di recente allestimento, vengono presentati per la prima volta (Giovanna Repetto al refettorio; Stefano Comensoli_Nicolò Colciago ai dormitori; Agnese Galiotto nel Laboratorio Casabellissima; Stefano Caimi alla Capanna Bassa, stuba accesa; Fabio De Meo e Giovanna Bonenti nel nuovo Padiglione Surinfermo). Video d’arte e documentativi vengono proiettati al cinema.
L’Openstudio è un’occasione unica per vedere la Colonia brulicante di attività, circolare al suo interno, e incontrare gli artefici del sacrosanto programma di rigenerazione: artisti, architetti, rappresentanti di enti collaborativi, ricercatori, partner.
Molte le attività previste nel serrato programma, che trovate quissotto.
A partire da venerdì mattina, con la chiusura della bocca del Pojat (carbonaia tradizionale) da parte di Fabio Tallo (Studio Campione), si succederenno le performances e le azioni. Altri due fuochi vengono realizzati e sospinti (Bekhbaatar Enkhtur e Lorenzo Barbasetti di Prun). Terra dei fuochi fertili. Benedetta Fioravanti lavora sulla Ruina di Cancia. Il laboratorio sperimentale di stampa è attivo, con Giuseppe Vigolo e Marco Trentin (si stampano cervi a sei zampe sugli indumenti o stoffe che il pubblico porta con sé) e Anna Poletti e Marcello Cualbu.
I live-set sono previsti sabato sera (dalle ore 18.00).
Sabato mattina, dalle 11.00, si svolge il panel centrale dal titolo “Rigenerazione del Patrimonio e intelligenze del paesaggio: l’opportunità olimpica e il Centro Studi sulla Montagna di Corte”. La policromia culturale e professionale degli ospiti relatori dà ragione della multidisciplinarietà dell’approccio di questa visione/progetto.
Domenica, in Casa Cametti si svolge un pranzo studio-visit (ad invito).
Queste sono solo alcune delle cose in cui incocci: mentre passi da un evento all’altro, spostandoti nella Colonia, intercetterai tutti gli altri artisti all’opera, ognuno nel proprio spazio.
Nel pomeriggio di domenica, il talk con gli artisti (ma aperto a tutti) GREEN in Grey chiuderà la tre giorni.
Poi, chi muove via da Borca verso Sud, se vuole, va a Casso, a vedere la VACCANZA, mostra collettiva di Fondazione Malutta con DC, visita guidata alle 17.00.
Gli artisti e curatori presenti sono cinquanta (i link sono relativi a lavori pregressi, non a quelli _olimpici): Marta Allegri, Marco Andrighetto, Ariele Bacchetti, Fabio Balcon, Lorenzo Barbasetti di Prun, Giulia Maria Belli, Gino Blanc, Giovanna Bonenti, Stefano Caimi, Simone Cametti, Nina Ćeranić, Luca Chiesura, Cristina Calderoni, Stefano Comensoli_Nicolò Colciago, Alessandro Dal Pont, Fabiano De Martin Topranin, Fabio De Meo, Demis, Bekhbaatar Enkhtur, Sandra Hauser, Benedetta Fioravanti, Anna Furlan, Riccardo Giacomini, Marina Dora Martino, Anna Marzuttini, Agnese Galiotto, MinJi Kim, Pauline Herrera Letelier, Marcello Cualbu, Giorgio Orbi, Alessandro Pagani, Giovanni Paolin, Anna Poletti, Prometheus Open Food Lab, Giovanna Repetto, Alessandro Sambini, Catia Schieveno, Giacomo Segantin, Caterina Erica Shanta, Fabio Tallo, Massimo Tevarotto, Mario Tomè, Marco Trentin, Rob van den Berg, Giuseppe Vigolo, Andreas Zampella, Maria Giovanna Zanella, Stefania Zanetti.
Altri partecipanti alle attività e ai panel: Bortolo Sala (Sindaco Di Borca di Cadore), Giulia Ruol Ruzzini (Coordinatrice Tavolo Tecnico di Confronto Settore Primario, consulente U.O. Rapporti con UE e Stato della Regione Veneto), Simone Sfriso (Tamassociati), Alessio De Bona (Ristorante Primo), Mohid (chef pakistano), Cuore Crudo, Collettivo Polenta, Mauro Olivotto (massimo interprete del Cocio), e Patrizia, Angelica Stimpfl, Camilla Glorioso, Devika Dasari, Dinvesh Avanigadda.
Spazi di attivazione e laboratori accesi in Colonia: Casa Cametti, Laboratorio di stampa alle ex Lavanderie; Aula Magna; Laboratorio Sperimentale di Stampa alle ex celle frigorifere (Andreas Zampella); Cinema (gira sempre una selezione video); Gabbia dell’Orso; Laboratorio Casabellissima (Agnese Galiotto); Nuovo Spazio al Refettorio (Giovanna Repetto); Capanna Alta (Thaumazein di Sandra Hauser); Capanna bassa (Stefano Caimi); Capanna media (Pauline Herrera Letelier); Prometheus Open Food Lab; tutto il resto della Colonia, dentro e fuori.
Studi insediati: Caterina Erica Shanta (Misha), Catia Schievano, Studio Campione (Tallo), Ex Religiose (Marta Allegri e Rob Van den Berg).
Molti lavori installati, diverse performances e azioni, tra forni e fochi, i panel diurni sui temi che sviluppa Dolomiti Contemporanee, legati alla rigenerazione territoriale e del patrimonio, e i Live-set notturni.
L’abbiamo chiamato _studiOlimpico perchè, lo sapete, ma ripetiamolo: stiamo cercando (da anni, se ancora non lo sai leggi qui) di far prevalere il buon senso, ovvero di mettere l’ex Villaggio Eni e la Colonia al centro di un discorso ragionato e sostenibile legato all’Olimpiade invernale di Milano-Cortina 2026, proprio quella bestia là. Noi vorremmo che l’Olimpiade risultasse un’occasione intelligente e utile, almento in parte, rispetto ai temi della tutela e dello sviluppo del territorio, e a questo lavoriamo. E vorremmo realizzare questo grande Centro Studi della Montagna nella Colonia (ma non solo lì): questo è l’obiettivo finale, quello che renderebbe ancor più sensato un investimento pubblico (di responsabilità ancor prima che di danaro) a favore di Corte di Cadore, prima che sto sito glorioso e longevo finalmente stracco si arrenda e vada giù: non possiamo pretendere che aspetti in eterno quelli che van lenti e distratti: gli svagati.
In questa nostra prospettiva, le opere realizzate a Corte per ospitare un pezzo della logistica olimpica, sarebbero infatti già una parte di quel che occorre per fare il Centro Studi. In questo modo, useremmo effettivamente l’Olimpiade come un’occasione di start-up, invece di farle sfruttare il territorio (se costruisci un villaggio nuovo a Fiames e all’indomani dei giuochi lo smonti, avrai una certa difficoltà a dirti sostenibile, che a quel punto il prato rimane là bello urbalizzato. L’abbiamo scritto qui, la prima volta, nel 2016, prima ancora che i Giochi fossero assegnati).
Ora pare che qualcuno cominci a sentire, chissà. Lo facessimo davvero, questo che stiamo dicendo, allora e per una volta avremmo usato l’Olimpiade per rigenerare patrimonio: e questo è, senza dubbio, intelligente e sostenibile.
Ecco perchè nelle immagini (di Balcon) che lanciano l’evento trovate Dorando Petri (Londra 1908); de Cubertin e gli altri membri fondatori del Cio (1894), che ci guardano fissi, perchè vogliono venire all’Openstudio, sono molto interessati, e vorrebbero che le cose olimpiche andassero come pensiamo noi e gli altri uomini di buona volontà e capacità; la pattinatrice Tenley Albright (Cortina 1956); ed altri protagonisti delle Olimpiadi passate.
Capito infine a che gioco giuochiamo?
Ma è dal principio, che noi, insieme a tutti gli altri desti (qui alcuni capaci di intendere) non giochiamo affatto.
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Programma della tre giorni
*nota logistica: ci si trova sempre presso gli uffici di Dolomiti Contemporanee, ex Villaggio Eni di Corte di Cadore, Via Mattei 5. Da lì, si ha accesso alla Colonia. Qui come arrivare.
*nota climatica: siamo in montagna, a 1.200 msldm, ed è fine ottobre. Per quanto possa splendere il sole di giorno, al mattino, alla sera e in Colonia e al Campeggio: fa freddo. Onde evitare perciò di trasformare un’esperienza corroborante in un’agonia paralizzante, semplicemente: vestirsi adeguatamente e attrezzarsi correttamente. A chi rimane la sera: utile una torcia frontale per le evoluzioni notturne.
Venerdì 29 ottobre
- Dalle ore 10.00 alle ore 17.00: Chiesa di Nostra Signora del Cadore aperta e visitabile in autonomia.
- Dalle ore 11.00: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti, molti dei quali saranno all’opera su processi e lavori, e disponibili al confronto (chissà).
- Ore 11.00 Tallo non accende il Pojat, ma ne parliamo certo.
- Ore 17.30: Accensione dei fuochi e Aperitivo in Prometheus Open Food Lab. I fuochi di cottura stanno accesi per 24 ore, vi si avvicendano Alessio De Bona (Ristorante Primo, Belluno), lo chef pakistano Mohid, il collettivo Polenta, Antonio Stoico.
- Ore 18.30: Performance audiovisiva Roots, le radici del paesaggio sonoro, di Stefano Caimi (durata 30 minuti). Capanna bassa.
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Sabato 30
- Dalle ore 10.00 alle ore 17.00: Chiesa di Nostra Signora del Cadore aperta e visitabile in autonomia.
- Dalle ore 10.30: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti, molti dei quali saranno all’opera su processi e lavori.
- Ore 10.30/13.00: Panel “Paesaggi sostenibili. La rigenerazione del Patrimonio e l’Olimpiade Milano-Cortina 2026. L’idea del Centro Studi della Montagna a Borca.”.
Intervengono: Bortolo Sala (Sindaco di Borca di Cadore); Gianluca D’Incà Levis (curatore DC); Simone Sfriso (Architetto, Tamassociati); Giulia Ruol (esperta Settore Primario e Consulente della Regione Veneto a Bruxelles); Mattia Menardi (Il Trampolino Italia di Zuel).
- Ore 16.30: Presentazione Nuovo Spazio al Refettorio (Giovanna Repetto).
- Ore 17.30: Tallo live-set Acusmatopie 1991 (titolo: durata 30/40 m.).
- Ore 18.00 dj-set Mario Tomè + Demis + Nello (durata 2 ore).
- Dalle ore 20.00: performance Ricercati, di Andreas Zampella. L’artista conduce i visitatori in esplorazione notturna agli ambienti della Colonia, che vengono illuminati attraverso le torce analogiche autocostruite. Gruppi di quattro, parte un gruppo ogni venti minuti.
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Domenica 31
- Dalle ore 11.00 alle ore 17.00: Chiesa di Nostra Signora del Cadore aperta e visitabile in autonomia.
- Dalle ore 11.00: Colonia aperta al pubblico, è possibile entrare e attraversare gli spazi allestiti dagli artisti.
- Dalle ore 11.00: Laboratorio di Stampa da incisione su Forex, condotto da Simone Avesani, coadiuvato da Filippo Montedoro e Cecilia Feder, sotto la supervisione di Marco Trentin e Giuseppe Vigolo. Il laboratorio propone la realizzazione di una matrice da stampa alta con materiali alternativi, quale il forex. I soggetti trattati saranno gli animali delle dolomiti iconizzati. Laboratorio adatto dai 3 anni ai 99. Tempo previsto 60/90 minuti.
- Ore 11.30: performance Oscillazione obliqua di Andrea Bonetti.
- Ore 13.00 Pranzo studio-visit a Casa Cametti (su invito).
- Ore 14.00: Visita guidata alla Colonia (due ore, a cura di Elena Maierotti). La visita guidata è una buona opportunità introduttiva al mondo di Corte di Cadore e Progettoborca, indicata soprattutto per chi vi giunge per la prima volta e non ha confidenza con gli spazi.
- Ore 14.30: Talk con gli artisti (e tutti gli altri) Green on Grey, al Laboratorio di Casabellissima, attualmente Studio di Agnese Galiotto.
- Ore 17.00: per chi va via da Borca. Visita guidata alla mostra VACCANZA di Fondazione Malutta al Nuovo Spazio di Casso al Vajont (*nota logistica: la domenica pomeriggio, se c’è bel tempo, non bisogna avviarsi a Sud in auto tra le ore 15.30 e le ore 18.00. Altrimenti si rischia di rimanere intruppati nel traffico di rientro dei turisti del finsettimana. Casso è ad un’ora da Borca. Chi vuole veder la mostra, deve arrivare puntuale. Quindi, consigliamo di partire entro e non oltre le 15.30).
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Partner e collaborazioni: Comune di Borca di Cadore, Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore, Minoter, Università degli Studi di Padova, Hotel Boite/Corte delle Dolomiti, Fondazione Siotto, Lanificio Paoletti, Paper & People, Idrotermolux, SCMpress Torchi e attrezzature calcografiche, Hotel Antelao.