25/27 ottobre ’24 / Marta Allegri fa le Stubine e altre cose alle religiose, i suoi studenti muovono lo spazio

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Marta Allegri
ex alloggi religiose
Colonia di Corte

25/27 ottobre 2024
attività in GEMMAZIONE

Dal 21 al 27 ottobre
, gli ex alloggi delle religiose in Colonia saranno nuovamente trasformati, con l’ennesima azione processuale condotta da Marta Allegri.
In cui lavoro negli anni qui (dal 2014), è sempre cambiato, dando luogo ad una serie amplissima di progetti e produzioni: guai a chi nom conosce ancora questo grande lavoro intelligente e sensibile, che riusa l’architettura, rifiutando di lasciarla smorire, e rifiutandosi anche di compiervi l’opera artistica come un paramento a decoro.
Qui tutto è strutturale: Marta è senza dubbio un architetto superimmaginativo e un concreto ingegnere riconcepitore della rigenerazione e del suo ruolo traverso l’arte e le pratiche.

Cosa avviene stavolta alle Religiose, molte cose, le eruzioni ponderate:

Nella cucina delle religiose si preparano le Stubine, delle cialde dolci.
Questi cerchi croccanti, ripresi nel disegno dalle maioliche gialle della Stuba, saranno serviti nella sala da pranzo accanto a La Colata, una macchina da maglieria che lavora fili di lana grigia, e accanto a Portantina (Fercolo), un dispositivo che sostiene e porta mattoni di tessuto.
Qualcosa scende, colando verso il basso, e qualcosa sale. Due movimenti che durante il percorso si incontrano, pietre cemento e argille, dalle Dolomiti al Delta del Po, con tappe ed incontri lungo il percorso che ne determinano il cambiamento.
Tra le tappe svolte, i cantieri lungo le strade, l’abitato di Casso con Karim e i suoi Scarpet, le argille e la vegetazione lungo le sponde del Po, i dormitori della Colonia, i tessuti di Chiara.

Nelle stanze:

Fabio Talloru inizia l’opera di trasferimento di Studio Campione, va nella stanza che per anni ha ospitato la ricerca di Rob van den Berg: tutto cambia e si muove.
Un’anteprima, questa di Tallo, con una tv, video in loop, alcune apofenie in vetro, il lavoro in corso…

Elisa Cocchi e Sara Magni hanno allestito il proprio spazio, con

Sara Magni, RaccolteCarta, fili e intonaco, Installazione nello studio ex alloggi religiose

L’intonaco rigettato dalle pareti e colto da terra trova una nuova superficie su cui appoggiarsi. Cucito tramite fili da ricamo tinti con l’ intonaco polverizzato il rigetto viene unito, o meglio suturato, al corpo ospitante. La pagina stessa diventa parete. Prolificazione di superfici, nuove collocazioni, innesti di tessuti, si va oltre lo sgretolamento. “Raccolte” è prontuario di pareti della colonia, catalogazione a-temporale, cambia, muta con lo sfogliare delle pagine.

Elisa Cocchi, Agglutinarsi, 2024, lana dei cuscini della Colonia, installazione nello studio ex alloggi religiose

Ritrovo di accumuli, agglutinazione delle cose, mucchi informi. Dopo il lavaggio della lana contenuta nei cuscini della Colonia e l’archiviazione delle sue tracce d’acqua – perché l’acqua è ovunque, anche dove non si vede – avviene un processo di rigenerazione. Cardando, pettinando, ordinando, la materia si divide in possibile filato ed in polvere. Per poi ri-legarsi in stratificazioni, sedimentazioni che sono in trasformazione, formazione e deformazione.
La tessitura delle cose fa rifluire la memoria, degli scarti, della soglia. Non si nota, non si vede dove inizia la lana e dove finisce la fibra sintetica.

Nel frattempo, a Bologna, negli spazi di Hidden Garage, avviene una gemmazione. Elisa Cocchi insieme a Zaira Fiallo con formazioni artistiche e Cecilia Castronuovo, con formazione antropologica; inaugurano in contemporanea – il 26 ottobre – la restituzione del progetto “Why do I to repeat myself?”. Attivando collaborazioni e interazioni multidisciplinari tramite workshop ed altro, aprendo il progetto in divenire all’interazione di chi passa; muta, evolve attraverso cuciture, tinture, flussi senza organicità, immersioni ed emersioni di tessuti.
Nello spazio si può trovare la fanzine ”Why do I to repeat myself? Repeat myself” che racconta del lavoro.

Nella penultima stanza della teoria delle religiose, Cosimo Chirico, Elisa Dunia Costa, Elysee Farazmand, Serena Galimberti, Ida Chiara Giordano, studenti di MartAllegri all’Accademia di Belle Arti di Bologna, attivano un laboratorio-studio, incentrato sulla rigenerasione, come sorgente di relazioni tra giovani artisti, architettura e ambiente Dolo-mitico.
Nell’ultima stanza Marta riallestisce Disabitate.

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