Discovering Bagagliera
Sintesi Programma aperture ex Stazione ferroviaria di Borca di Cadore con Fondazione Malutta
Ottobre 2024
Ex Stazione ferroviaria di Borca – Lunga Via delle Dolomiti 20, 32040 Borca di Cadore
Il programma di Discovering Bagaglieria è prologo e parte di GEMMAZIONE, Cristalli Sparsi, Openstudio di Progettoborca, 25/27 ottobre 2024.
Date attività e aperture:
- Sabato 12 ottobre, ore 16:00/19:00 – Inaugurazione Bagagliera, posa della prima Lampada
- Sabato 19 ottobre, ore 17:00 – Inaugurazione Personalini “Formiche” di Fabio De Meo alla Bagagliera
- Sabato 26 ottobre, ore 17.00 – Inaugurazione Personalini “Prato stabile” di Giovanna Bonenti alla Bagagliera
- Da martedì 22 ottobre a sabato 26 ottobre, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 – Workshop di pittura e immagini AI, a cura da Aleksander Velišček
La Stazione ferroviaria di Borca di Cadore fu inaugurata nel 1921.
Essa serviva la Ferrovia delle Dolomiti.
Questa infrastruttura a scartamento ridotto collegava Calalzo di Cadore a Cortina d’Ampezzo e a Dobbiaco.
La Ferrovia, insieme alle sue Stazioni, fu chiusa nel 1964.
Oggi, la Ciclovia La Lunga Via delle Dolomiti calca quel sedime.
L’ex Stazione di Borca è situata a 925 mslm, e costituisce uno snodo tra l’abitato di Borca e l’ex Villaggio Eni di Corte.
L’edificio della Stazione, e quello attiguo della Bagagliera, verranno restaurati grazie al Bando Borghi PNNR, Linea B – Fondi per Progetti locali per la rigenerazione culturale dei piccoli borghi storici, nel progetto Rinascita dell’identità del borgo e rigenerazione a base culturale.
In questo contesto, una serie di azioni è affidata a Dolomiti Contemporanee, attiva nel 2014 a Borca di Cadore con Progettoborca, piattaforma di rigenerazione dell’ex Villaggio Eni, che (non da ora), si espande al resto del territorio.
Dolomiti Contemporanee ha coinvolto Fondazione Malutta in una prima serie di iniziative che, a partire da ottobre 2024, interesseranno l’ex Stazione Ferrovieria e la Bagagliera.
Queste attività introdurranno e lanceranno l’Openstudio 2024 di Progettoborca, che quest’anno si svolgerà, nella Colonia dell’ex Villaggio Eni, dal 25 al 27 ottobre. Titolo dell’Openstudio, GEMMAZIONE (Cristalli Sparsi). Si gemma, si apre: dalla Colonia, Dolomiti Contemporanee scende verso l’abitato di Borca. L’ex Stazione ferroviaria è un nodo, intersezione, giunzione, area di contatto, tra paese e Villaggio.
Andiamo dunque a scoprire cos’è, Fondazione Malutta: seguiteci nel testo oltre questa prima immagine d’epoca, avanti.
La Bagagliera dell’ex Stazione ferroviaria di Borca di Cadore – Foto Teresa De Toni
–
Cos’è Fondazione Malutta?
Fondazione Malutta comprende oltre trenta artisti provenienti da contesti, età, lingue e pratiche creative diverse. Questi confini variabili non sono limitazioni, ma catalizzatori che il gruppo sfida attivamente. La Fondazione rappresenta una vivace confluenza di culture, generi e sensibilità, tutte contribute alla sua ricerca collettiva dinamica. Spaziando attraverso molte geografie – dall’Albania e Serbia all’Italia e Croazia, dalla Slovenia e Bulgaria alla Francia e Kosovo – gli artisti della Fondazione Malutta convergono a Venezia. Questa città, proprio come l’arte stessa, resiste ai confini e prospera nel movimento e nello scambio, riflettendo la sua vera essenza attraverso il suo ricco commercio e la sua storia culturale.
Fondata come associazione nella Serenissima Repubblica di Venezia nel 2013, Fondazione Malutta ha intrapreso la ricerca di uno spazio dedicato per coltivare e realizzare i suoi progetti artistici. La sua missione è quella di mettere in mostra un patrimonio artistico in evoluzione e dinamico attraverso esposizioni e eventi innovativi. Dato l’ampio numero di membri, selezioniamo con attenzione un sottoinsieme di artisti per progetti specifici.
Fondazione Malutta ha presentato il suo lavoro in numerose istituzioni e gallerie prestigiose sia in Italia che all’estero.
Il disegno della faccia di fondazione Malutta è ispirato a Malutta.
Malutta era un giovine che si aggirava nei pressi della Giudecca ai miei tempi.
Quando gli feci questo ritratto (a Malutta) era seduto sul divano che beveva un caffettino caldo Hag.
Lo osservai bene: era Malutta. Aveva degl’ occhiali rosso sgargianti e i baffi nerissimi, le guance a
penzoloni tempestate di peletti di barba e guardava il tivuino perchè davano “Camionisti sul ghiaccio”
Poi si alzo per preparare un altro caffettino e notai che aveva una leggera stempiatura in cima alla
nuca. Decisi di immortalarlo e…..TuUuiuuUu
–
Il Treno dei Maluttini è in arrivo.
Fondazione Malutta è lieta di annunciare l’inizio di un viaggio artistico unico, che si snoderà tra il 2024 e il 2025, con una serie di mostre personali e workshop, destinati a ridefinire il concetto di artista contemporaneo.
Questo lungo percorso si inaugura con la prima fermata: “Discovering Bagagliera”, dove presenteremo due mostre e un workshop per il 2024, lasciando il 2025 avvolto nel
mistero.
Al centro di questo progetto, la storica formula dei “Personalini”, un format ideato dalla Fondazione Malutta che torna dopo anni di silenzio, con l’intento di dar vita a una serie di piccole ma potenti
mostre personali.
L’ambizione è quella di non vederne la fine, creando un ciclo continuo di esposizioni brevi, incisive e capaci di catturare l’essenza stessa della visione maluttiana della realtà.
Ogni artista sarà libero di esplorare senza limiti, fatta eccezione per uno: la concettualità sarà portata ai minimi termini. Quello che ne scaturirà sarà un insieme di singoli fotogrammi che, messi insieme,
comporranno una caleidoscopica visione della REALTÀ, a grandi lettere.
Fondazione Malutta vi invita a salire a bordo di questo viaggio, che non è altro che una celebrazione dell’amore per la natura, per il pensiero e per la libertà espressiva. Il Treno dei Maluttini è partito. La destinazione? Un mondo in continua evoluzione, dove l’arte incontra la REALTÀ in un dialogo aperto e sorprendente con la natura, la contemporaneità e l’uomo.
Prima fermata: Bagagliera, Borga di Cadore, Dolomiti.
Cosa fa Fondazione Malutta nella Bagagliera dell’ex Stazione ferroviaria di Borca di Cadore?
Fondazione Malutta crea una Base all’interno del piccolo, significativo edificio della Bagagliera dell’ex Stazione, e lancia il programma Discovering Bagagliera.
In collaborazione con il Comune di Borca di cadore e con Dolomiti Contemporanee, la Bagagliera viene liberata dai materiali stipati al suo interno.
Negli anni recenti infatti, essa è rimasta chusa, e utilizzata come magazzino.
Ora i maluttini l’han ripresa, pulita, svuotata.
La Bagagliera viene presentata: al paese, agli ospiti degli eventi, a chi passa di là.
Con una prima serie di eventi artistici, rapidi in sequenza.
Sabato 12 ottobre 2024, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, la Bagagliera verrà aperta al pubblico, e inaugurata ufficialmente, seppure informalmente.
Si beve una birra, ci si conosce, si parla, si raccontano le prossime aperture.
In quest’occasione, Fabio De Meo comincia ad allestire la sua prima mostra personale in Bagagliera, che inaugurerà poi sabato 19 ottobre, alle ore 17.00.
Le mostre personali in Bagagliera, Malutta le chiama Personalini.
La Personalini di Fabio De Meo s’intitola Formiche.
Personalini Malutta – Formiche è la mostra di Fabio De Meo – Borca, Bagagliera, 19/23 ottobre 2024
–
Ricordiamo che, nel corso dell’Openstudio del 2023, Fabio De Meo e Giovanna Bonenti hanno realizzato una mostra bipersonale nella Chiesa di Nostra Signora del Cadore.
Quella mostra, ancora oggi allestita e visitabile, s’intitolava Una Formica al Cielo.
Tornano le formiche, tornano Fabio e Giovanna.
La seconda Personalini infatti, intitolata Prato stabile, sarà affidata a Giovanna Bonenti, e verrà inaugurata in Bagagliera sabato 26 ottobre 2024.
Personalini Malutta – Prato stabile è la mostra di Giovanna Bonenti – Borca, Bagagliera, 25/31 ottobre 2024
–
La quarta iniziativa di Malutta si svolge nell’ex Stazione ferroviaria.
Si tratta di un Workshop di pittura e immagini AI, curato da Aleksander Velišček.
Il workshop è aperto a tutti, senza limiti di età, e si svolge tra martedì 22 ottobre e sabato 26 ottobre 2024, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Non è obbligatorio partecipare ogni giorno: ognuno può scegliere le date e gli orari che preferisce, all’interno di quelli indicati.
Per iscriversi inviare un’email a info@progettoborca.net o telefonare al docente al numero 366.1380413.
Workshop di pittura e immagini AI – Premessa
La tecnologia dei computer ha mutato la conoscenza in informazione, la quale è immagazzinata in enormi database sparsi in tutto il mondo. Tali informazioni si giudicano per il valore commerciale, non per la loro verità. Quando si trasforma in dati, il sapere non è più una questione mentale indefinibile ma una merce che è possibile trasferire, immagazzinare, vendere e comprare. Le implicazioni sono di vario tipo. In primo luogo, la conoscenza si sta esternalizzando, non è più una cosa che concorre allo sviluppo mentale con la capacità di trasformarci interamente. Essa si sta disgiungendo dalla verità, non là si giudica più in base a ciò che è vero ma, nella misura in cui serve a determinare scopi. Quando smettiamo di porci la domanda: “la conoscenza è vera?” e cominciamo a chiederci “come può essere venduta?” Diventa una merce e si produce il “sapere” per venderlo.
L’intelligenza artificiale ha il grosso potenziale di democratizzare la creatività , rendendola più accessibile a chiunque abbia una visione, indipendentemente dalla loro abilità tecnica la quale richiederebbe anni di apprendimento e pratica. Inoltre i generatori di immagini AI stanno fungendo da catalizzatori per la creatività, spingendo gli artisti a pensare al di fuori dagli schemi tradizionali.
Questo processo può ispirare nuove direzioni artistiche e stimolare la nascita di opere che altrimenti non sarebbero state concepite. Come ogni nuova tecnologia, anche l’ algoritmo generatore di immagini presenta sfide e opportunità. La chiave sta nel trovare un equilibrio tra l’adozione di nuovi strumenti ed il mantenimento di un senso di autenticità. Gli artisti tradizionali possono trarre ispirazione dalle possibilità offerte dall’ai integrando queste nuove tecniche nei loro processi creativi e allo stesso tempo possono sottolineare l’importanza dell’elemento umano nell’arte, il tocco personale che conferisce a ogni opera il suo carattere unico e irripetibile.
Il workshop
Partendo da questa consapevolezza generale durante il workshop svilupperemo questo sottile equilibrio. Il workshop è rivolto a tutti, principianti e professionisti. Proprio come se stessimo imparando un nuovo linguaggio, andremo passo passo ad approfondire le molteplici potenzialità, con uno sguardo rivolto alla creatività e alla pratica della tecnica pittorica.
Ogni partecipante deve proporre una o più immagini esistenti scelte su internet, oppure se ha dimestichezza con il mezzo può proporre una propria soluzione. Il tema dell’immagine è a libera scelta.
Il docente sulla base del materiale proposto, darà specifici consigli per indirizzare la sensibilità di ogni partecipante a trovare soluzioni più adatte, sia da un punto di vista esecutivo con consigli tecnici di pittura, ma anche metodologicamente appropriate all’immagine di partenza. La tecnica pittorica è a libera scelta. Si potrà utilizzare la pittura acrilica, ad olio, acquerello etc..
Materiale pittorico e supporti sono a discrezione personale.
Per informazioni e approfondimenti il docente é a disposizione per essere contattato la settimana prima dell’inizio del corso (Tel. 366.1380413).
Il docente
Aleksander Velišček è nato nel 1982 a Šempeter pri Gorici, in Slovenia, vive e lavora tra Nova Gorica (Slovenia) e Milano. Nel 2010 si è laureato in Arti Visive e discipline dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2012 è stato artista in residenza negli atelier di Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. Nello stesso anno ha vinto il Premio Mariuccia Paracchi Testori, dopo aver partecipato alla collettiva Giorni Felici, a Casa Testori. Nel 2015 è stato artista in residenza presso Via Farini, Milano; Dolomiti Contemporanee, Borca di Cadore; Cité Internationale des Arts, Parigi. Ha partecipato a mostre personali e collettive in Italia, Slovenia, Croazia e Austria, tra cui: Shit & Die, a cura di Maurizio Cattelan, Myriam Ben Salah and Marta Papini (Torino, 2014) e Biennale Architettura Venezia 2016, a cura di Albanian Pavilion. È co- fondatore del collettivo Associazione Fondazione Malutta.
Parallelamente alla ricerca come artista visivo, ha sempre portato avanti la pratica dell’insegnamento. Un’analisi critica del Sapere, seriamente guidata dall’insegnante, permette all’allievo di crearsi una coscienza e una competenza propria, indipendente e attiva. L’arte non solo sviluppa un’auto-analisi emotiva, ma con le dovute competenze metodologiche del fare, riesce ad accrescere nell’uomo anche una profonda componente civica. Una visione che vede Arte e Insegnamento come profondamente correlate.
–
Fondazione Malutta: AGENZIA DELLE ENTRATE e La responsabilità ontologica:
–
Progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU
E sostenuto da tutta la rete DC