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24 giugno 2022
Primo lampo al crepuscolo
Visita guidata alla Chiesa di Nostra Signora del Cadore
E ad una villa di Corte
Ore 20.00/21.00
Ritrovo: Parcheggio della Chiesa, ex Villaggio Eni
Costo: 10 euri a persona con ricevuta fiscale, oppure offerta libera superiore, anche 1.000.
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I Lampi al Crepuscolo
Queste visite lampo al crepuscolo di Progettoborca durano un’ora. Questo è un tempolampo in effetti, rispetto alla dimensione del sito, e alle visite abituali, che durano di più, e si fan di giorno (qui il calendario delle visite estive 2022).
La prima dunque è qui: venerdì 24 giugno.
E’ una visita guidata serale.
Ore 19.30.
Si visita la Chiesa di Nostra Signora del Cadore, ed una delle 274 villette di Corte. La villetta è vicino alla Chiesa.
Appuntamento al Parcheggio della Chiesa alle ore 19.30, puntualissimi o si perde il giro in Astronave.
Atmosfera: luce, colore, suono
La luce mentre cala, sottolinea ogni profilo, acuminandolo dolcemente. Il fresco rifluisce, come da un pozzo umido fuoriterra, che è il bosco in quota, refrigerante lo spirito.
Nella quiete della sera, la voliera aperta ti riempie il cranio dei canti e richiami degl’uccelli, una specie di silenzio trapunto, l’aria istoriata negli orecchi, etcetera.
Il Pelmo bluscurito s’annera, l’Antelao esplode nel giallo ultimo singulto e finalmente s’inabissa, perbacco, svolan fuori gli spettri ner’alati dal Bus del Diaol, e ti mandano a dormire, raus.
Altri Lampi guidati saranno riproposti a luglio. Non solo alla Chiesa: alcuni faran baluginare la Colonia, fuori e dentro (anche qui: calendario in definizione).
Su questo Sito Spaziale di Corte (nel 2015, quando parlavamo di Terraformazione culturale e fantescenza, lo rinominammo Base Spaziale Borcia, mica giace sulla Luna questa Colonia), cala la tenebra siderea, la notte stellata ci copre, poi per ore sentiamo i furtivi nel buio, dalle capsule sospese nella foresta chetata.
La Soglia, varcare la soglia, anche Huxley e Baudelaire sarebbero stati bene qui, sai bene.
La sera ci ricorda i libri ed i filmi che divoriamo nocturni al Villaggio, questo Spazio d’altrove che Esploriamo, dal 2014, uno Spazio Profondo, mirabolante, fantescente, liminale. Chiaro logico, alieno immaginautico.
Le cui tensioni diurne si stemperano, come un cader sui ginocchi estenuati, quando la luce rinsacca i suoi fasci, e non lo colpisce più per un pò, in quelle ore lì della tregua, come una pace sorgiva dell’immane generatore latente, spenti i brusii, gl’interruttori, solo natura, cambio rumori, dunque i grilli, civetta.
Ecco perchè associamo queste due citazioni coeve quassotto (eh, la fine degli anni ’50) in figura, nelle corrispondenze, se vuoi capire. Spazio 1999 non bastava, siamo pascolatori balenenti corruschi, prospettori dei diamanti sfaccettati, conosciamo le vide del fulmine, ma siamo contro lo sterminio dele forze generatrici, et caetera.
Rod Serling & Edoardo Gellner.
The Twilight Zone.
Il Viaggio tra la luce e l’oscurità.
Il Blu della foresta astronautica.
Il Verde migrato nel Blu.
Il Colore venuto dallo Spazio (non il filmaccio ignobile del 2019, naturalmente).
[...] Esiste una regione tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere. È la regione dell’immaginazione, una regione che si trova ai confini della realtà (Rod Serling, The Twilight Zone).
Un’atmosfera di allegria, non senza una vena di fantastico e di irrazionale, dovrebbe inoltre caratterizzarlo, poichè si tratta di un soggiorno di vacanza che deve portare un poco fuori dalla realtà. (Edoardo Gellner sul progetto del Centro Servizi di Corte).
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La sovrapposizione visiva (altro che grafiche) delle corrispondenze, ovvero i ritratti inbricati, sono naturalmente a cura dello Stambecco Dolomitico.