Marina Dora Martino, Mangiatori Di Fumo (Picco Tagliente Sagittabondo). Installazione ambientale, poesie piegate su carta Repap, suono. Corte di Cadore, Padiglione Servizi ex Colonia, ottobre 2021.
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Nella pratica del piegare la carta, o paper folding, le pieghe vengono chiamate montagne o valli, a seconda che si innalzino o affossino. È una scorciatoia linguistica per fare un balzo lunghissimo tra scale di grandezza, perché anche se si può immaginare un foglio di carta grande quanto una montagna oppure una montagna tascabile, la carta nell’uso di tutti i giorni appartiene alla dimensione del maneggiabile, mentre la montagna a quello dello scalabile. Nel caso degli oggetti in questa stanza, le montagne e le valli del paper folding connettono il minuto con il gigantesco non per imitare o metaforizzare, ma per manipolare. Girando il foglio una montagna si trasforma in una valle e una valle in montagna; con un tocco l’orizzonte spiegazzato può essere allisciato e mostrare quello che c’è al di là.
Emily Dickinson usava le pieghe della carta come moltiplicatori di significato nelle sue poesie, scritte spesso su fogli di fortuna che piegava imponendo pause tra un verso e l’altro, impensabili per una superfice piana. I mobili di Gellner usavano le pieghe per moltiplicare invece le funzioni: un mobile scaffale con un pannello apribile che mostra altri scaffali all’interno e che una volta aperto funge anche da scrivania.
/ = piega del foglio
Foglio 1:
non rispondono / le cose trasparenti a/ i materiali densi / tra le rovine /qualcos’altro/tra sasso e sasso/ si intravede
Foglio 2:
diabolica routine/delle rocce/ l’oceano si rilassa/ lontano/ molto pacifico molto oceano /mentre qui/ un fazzoletto nervoso/ si compone / o decompone
Foglio 3:
residuo muto/assenze marine/l’atmosfera va a cavallo/ dell’erosione dei crinali/l’oceano se ne infischia/ le rocce sono riservate/ a parte il rovinare
Foglio 4:
a cavallo sparito / valle rimane /lunga oblunga /sale di secoli fa/ il boia nuvoloso/ ha accettato/ la sua slealtà/ preferisce riposarsi/ che ritagliare
Foglio 5:
piedi /nei pozzi /valli nascondono /piedi umbratili fra le ortiche /non si vede /chi è caduto/nell’imbuto collaudato/ solo sopra tutto/ i picchi
Foglio 6:
mangiatori di fumo/e vapore acqueo/confusi da ore tenebrose/ di confessioni/ quello che viene dopo/ o oltre o comunque è / fatale e sereno/ lì i proiettili viaggiano/ senza ostacoli
Foglio 7:
Ombra utile/ al tatto /sonno-montagna /gelo della supposizione / oltre eppure poco apparente /un’altra montagna piena di / montagna
Foglio 8:
Feritoia mangiatoia/ per grassi/grossi/compiaciuti/cumulonembi/ al loro arrivo / trasecolare / tremare tra i secchi / fogliami / verso l’alto/ sparare pensieri
Foglio 9:
Picco tagliente/e sagittabondo/ morirai lento/e rotondo/ in elargizione di doni/ ceste di rovi/ tecnica della desolazione/vento roditore/tempo traduttore / traditori/ ma da sotto gli agitatori / piegano l’orizzonte/al tocco
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Foto (still): Paolo Dal Pont